L’Uomo Più Ricco Di Babilonia
L’Uomo Più Ricco Di Babilonia
Grazie ai suoi leggendari giardini pensili ed al racconto biblico della Torre di Babele, l’antica Babilonia è conosciuta come luogo di tesori favolosi e di sontuosa bellezza. Ecco perchè George Clason la sceglie come sfondo di quello che è diventato uno dei classici della letteratura motivazionale: “L’uomo più ricco di Babilonia”.
Perchè leggerlo?
Perchè è una lettura semplice e veloce, scritta quasi come una fiaba per bambini, dove troviamo l’ABC della gestione del denaro: come risparmiare, investire in modo proficuo ed evitare di perdere soldi in investimenti sbagliati.
Ecco perchè consiglio caldamente questa lettura come punto di partenza per chi vuole iniziare a capire come occuparsi al meglio dei propri soldi.
Esplorando Babilonia
Leggendo le pagine di questo libro faremo un viaggio all’interno delle mura di Babilonia, attraverso le sue strade e dentro ai suoi giardini, per imparare direttamente dalle storie dei suoi abitanti come avere un rapporto più equilibrato col denaro.
Secondo l’autore, la ricchezza e la prosperità di Babilonia sono una diretta conseguenza delle crescenti capacità dei suoi abitanti. Ma queste capacità non sono innate: i suoi cittadini le hanno sviluppate nel tempo, imparando a diventare ricchi.
“Coltivate le vostre facoltà, studiate e diventate più saggi, acquisite maggiori abilità, agite rispettando voi stessi”. Queste sono le parole che il ricco mercante Arkad rivolge ai suoi concittadini su incarico di Re Sargon, che gli aveva rivolto questa preghiera:
“É mio desiderio che Babilonia sia la città più ricca del mondo. Pertanto deve essere la città di molti uomini ricchi. Dobbiamo insegnare a tutti come si ottiene la ricchezza. Dimmi, Arkad, esiste un segreto per farlo? Lo si può trasmettere agli altri?”
Sì, il segreto esiste ed è possibile diffonderlo; saranno proprio le parole di Arkad a dispensare ai suoi concittadini le prime perle di saggezza su come rapportarsi col denaro in modo saggio, senza cadere negli eccessi della spendaccioneria o dell’avarizia.
“Se nella vita non avete ottenuto altro che una misera esistenza, è perché non avete appreso le leggi che governano lo sviluppo della ricchezza, oppure perché non le avete osservate”.
Con l’esposizione di queste le leggi arriviamo proprio il cuore del libro, tanto che l’autore le definisce “Le leggi dell’oro”.
Le Cinque Leggi dell’Oro
Vediamo insieme questi principi assoluti e sempre attuali che tutti dovrebbero conoscere:
- Risparmia almeno al 10% del tuo reddito: crea un capitale per il futuro tuo e della tua famiglia;
- Investi i tuoi soldi in modo proficuo (“così si moltiplicheranno come le pecore di un gregge al pascolo”);
- Affidati solo a chi è esperto e capace (“colui che accetta consigli sui suoi risparmi da chi non è esperto in materia, pagherà con i suoi stessi risparmi la dimostrazione della falsità delle opinioni del cattivo consigliere”;
- Evita di investire in cose che non capisci: se non sai quello che stai facendo, quell’investimento non va bene per te;
- Non perdere soldi: non lasciarti sviare dall’illusione di far fortuna rapidamente (“il nuovo possessore d’oro riceverà sempre delle proposte fantasiose ed eccitanti come un’avventura; queste sembrano dotare il suo tesoro di poteri magici, che gli permettono di realizzare guadagni impossibili”).
Con le cinque leggi dell’oro, Arkad insegna ad avere un rapporto sano col denaro: impara a vivere con meno di quanto guadagni, poi impara a chiedere consigli a chi, per esperienza, ha la competenza di darteli e infine impara a far sì che l’oro lavori per te, cioè investilo in modo redditizio.
É proprio questo il cuore del messaggio: solo chi conosce e rispetta le 5 leggi sa come ottenere denaro, come conservarlo e come usarlo.
Attenzione alla spendaccioneria
Il procrastinatore è il peggior nemico di se stesso, perché non raggiungerà mai i propri obiettivi. La prima legge dell’oro va messa in atto il prima possibile: inizia subito a risparmiare! A volte può essere complicato perché spesso siamo oberati da più desideri di quelli che possiamo soddisfare, a prescindere quanti soldi abbiamo (pensate a quanti VIP miliardari sono poi finiti sul lastrico!). Avere più denaro, se non si è capaci a gestirlo, di per sé non risolve nulla: quello che conta è saper distinguere i desideri superficiali dalle aspirazioni più profonde e concentrare lí i propri sforzi (ed i propri risparmi).
…ma anche all’avarizia!
Il consiglio quindi è di concentrarsi sulle cose importanti e di iniziare subito a costruire un patrimonio, ma anche su questo aspetto le parole di Arkad esortano a mantenere un approccio morbido: “Godetevi la vita mentre siete al mondo. Non sforzatevi eccessivamente né cercate di risparmiare troppo. Se un decimo di tutto ciò che guadagnate è quanto potete risparmiare comodamente, accontentatevi di risparmiare questa porzione. Vivete piuttosto secondo le vostre entrate, senza diventare avari e timorosi di spendere. La vita è bella e ricca di cose buone delle quali godere.”
Concludo la mia recensione invitandovi a leggerlo direttamente dalle parole del suo autore!
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